La visita internistica per l’osteoporosi è fondamentale per valutare la salute dell’osso e il rischio di fratture, soprattutto nei pazienti con fattori predisponenti come menopausa, età avanzata o familiarità con la malattia.
Durante l’incontro, l’internista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, lo stile di vita e l’eventuale presenza di sintomi come dolori ossei o riduzione della statura, segnali possibili di fragilità ossea.
Successivamente, il medico procede con un esame obiettivo, valutando la postura, la mobilità articolare e la forza muscolare, tutti elementi che possono influenzare il rischio di cadute. Viene poi analizzata la densitometria ossea (MOC), esame strumentale che misura la densità minerale delle ossa e consente di confermare o escludere la diagnosi di osteoporosi.
In base ai risultati, l’internista può prescrivere ulteriori esami di laboratorio per verificare il metabolismo del calcio e la funzionalità ormonale, oltre a valutare eventuali carenze nutrizionali. Al termine della visita, vengono fornite indicazioni personalizzate su dieta, integrazione di calcio e vitamina D, attività fisica e, se necessario, una terapia farmacologica per rallentare la perdita ossea e prevenire complicanze.
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